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XXVIII Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle Vittime Innocenti di tutte la Mafie

Utente PSC008-webmaster

da Psc008-webmaster

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Amo i Giovani! Per la XXVIII Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle Vittime Innocenti di tutte la Mafie, gli alunni delle classi I B, IF, IIC, IIIB, con la guida delle docenti Cristina Farro e Anna Maria Gammella, hanno studiato la figura e l’opera del generale C.A. Dalla Chiesa, attraverso la lettura del fumetto “ Le stelle di Dora”. Dopo la lettura c’è stato l’incontro con il capitano Alessandro Governale, comandante della Compagnia Carabinieri di Santa Maria C.V., e il maresciallo-capo Raffaella Manfrè. La dirigente scolastica Rosaria Bernabei ha sottolineato l’importanza tali occasioni per la crescita e la formazione degli alunni che a scuola imparano a diventare buoni cittadini rispettosi delle regole che sono il fondamento di una comunità , come è quella scolastica. Il Capitano ha ringraziato per questa opportunità che permette all’Arma l’incontro con i giovani per riflettere su valori condivisi. Attraverso le domande degli alunni, il Capitano ha sottolineato che il generale Dalla Chiesa non era un supereroe, perché altrimenti si svilisce il suo operato e si sminuisce l’impegno per le sfide affrontate. Nello stesso tempo si può far passare l’idea che certi comportamenti, certi valori appartengono solo a chi è dotato di poteri eccezionali, quando invece sono quelli che devono caratterizzare la vita di ciascuno. Ha esortato i giovani a non temere la paura: essa è uno stimolo a non abbassare la guardia, un mezzo per mettersi alla prova, un’occasione per confrontarsi con le proprie capacità. La paura va rielaborata, le difficoltà vanno affrontate altrimenti sembrano più grandi di quanto lo siano realmente. Bisogna credere nei propri progetti, coltivarli con amore, curarli con passione, perseguirli con perseveranza. In ogni occasione bisogna fare squadra, avere il senso di appartenenza, di lavorare in gruppo , perché è così che si ottengono i risultati. E l’esperienza del generale Dalla Chiesa lo ha dimostrato: i suoi metodi, le sue intuizioni , le sue strategie hanno dato frutti nella lotta partigiana, nella guerra alla Mafia e alle Brigate rosse. Ciò che resta sempre vivo è la sua umanità, il suo rigore, il suo essere punto di riferimento, non solo per i suoi ma anche per il territorio in cui operava; il senso del servizio, la concezione dello Stato, la dedizione senza sconti, la capacità di creare legami tra i suoi collaboratori. E’ stata una bella occasione pera riscoprire le sfide del Generale a cui è stato dato un volto, se ne è conosciuta la storia, se ne è apprezzato l’impegno, altrimenti i tanti che hanno sacrificato la loro vita sembrano appartenere al mondo della mitologia e sembra che non abbiano da dire nulla al nostro presente. E’ stato anche un momento per richiamare tutti alla propria responsabilità. I giovani possono fare la differenza con i loro comportamenti, le loro scelte, il loro impegno, il loro dovere. E’ possibile rendere il mondo un posto migliore se ciascuno se ne prende cura . Giustamente il generale Dalla Chiesa affermava:” Amo i giovani. Li amo perché sono semplici: Sono di pasta buona: Hanno gli occhi puliti e ne sono spesso ricambiato”. Galleria fotografica