Ricorrono quest’anno i cento anni dal Delitto Matteotti e il Dipartimento di Storia dell’ISISS Amaldi-Nevio, promotore di importanti iniziative culturali, non poteva non ricordarlo. Dopo aver visitato, in gennaio, la mostra che la Fondazione Matteotti ha allestito presso l’Archivio di Stato di Caserta, giovedì 29 febbraio, presso l’Aula Magna della Sede Amaldi, si è tenuto un convegno incentrato sulla figura del deputato socialista vittima della violenza fascista. Ripetendo la stessa formula praticata due anni orsono in occasione di un altro centenario, quello della Marcia su Roma, in cattedra sono saliti gli stessi studenti che, dopo un accurato lavoro di ricerca storica condotto sotto la guida dei docenti Guglielmo de Maria, Giovanna Di Donato e Grazia Manno, hanno relazionato alla presenza di un folto pubblico. Benedetto De Rosa, ex allievo del Liceo Classico e laureando in Storia presso la Federico II di Napoli, ha presentato lo scritto che Matteotti pubblicò nel gennaio 1924, Un anno di dominazione fascista; Riccardo Bruno, alunno della V A del Liceo Scientifico, ha conferito sui drammatici discorsi parlamentari tenuti da Matteotti il 31 gennaio 1921 e il 30 maggio 1924; Claudio Pagano e Angelica Palmiero, studenti della V F del Liceo Scienze Applicate, si sono concentrati sull’epistolario intercorso tra Giacomo e la moglie Velia e sulla personalità di quest’ultima; infine, Daniele Maria Ferriero, della V A del Liceo Classico, ha riferito della reazione di Antonio Gramsci e di Filippo Turati all’orrendo assassinio.
Si palpava l’emozione dei presenti al termine della proiezione del cortometraggio …altri seguiranno, presentato da Simone Ciasca, attore protagonista, e Maria Filosa, alla quale si attribuiscono regia e montaggio, entrambi studenti della V A del Liceo Scientifico. Narra della giornata particolare di un giovane avvocato napoletano diretto al tribunale di Santa Maria Capua Vetere per tenere l’arringa decisiva in un immaginario maxi-processo contro la camorra. Passa nei luoghi intestati a Matteotti, soffermandosi a guardare targhe commemorative e toponomastiche e, dai detti di quel martire della civiltà cui si ispira e che si affastellano nel pensiero, trae forza e coraggio per l’ultimo, decisivo passo.
Ha concluso l’evento la lectio magistralis del prof. Giovanni Cerchia, ordinario di Storia Contemporanea presso l’Università del Molise, che ha discusso le varie ipotesi storiografiche riguardanti il vero movente di un delitto politico che fece vacillare non poco il regime fascista ai suoi primordi. Un lungo e sentito applauso all’uomo simbolo dell’antifascismo ha calato il sipario su un intenso pomeriggio segnato dalla memoria storica e da uno tra i più alti insegnamenti etico-politici: quello di Giacomo Matteotti.
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